Amsterdam
Amsterdam. In un appartamento al primo piano della Keizersgracht 289 con vista sui canali. All’incirca alle otto del mattino, una giovane donna rompe delle uova per prepararsi una frittata. Ma non può cuocerla perché la fornitura del gas è stata interrotta. La bolletta non è stata pagata. Dal 1944. Da quando la padrona di casa è stata deportata ad Auschwitz.
Quella mattina, la vita di questa giovane donna, una violinista israeliana dall’olandese stentato e incinta di nove mesi, viene sconvolta.
Chi deve pagare questa bolletta? Perché Jan, il vecchio vicino di sopra, gliel’ha infilata sotto la porta? E chi è Jan? Chi ha vissuto nel suo appartamento dal 1944 in poi?
Attraverso un dialogo a più voci, gli elementi di risposta appaiono come pezzi sparsi di un puzzle da ricomporre per arrivare alla verità, una verità sepolta da più di settanta anni nel cuore di una Amsterdam che si rivelerà essere stata teatro di terribili atrocità.